Lettera alla mia coscienza artistica – parte III

Carissima,

ti scrivo stavolta per smorzare un po’ i toni della mia ultima lettera, e per confessarti l’idea di un progetto che prende piede giorno dopo giorno.

Se si guarda a gran parte della mia produzione artistica, il tema non è più solamente un’idea ma è un fine maturato in me gradualmente: nato in principio dalla ricerca di un benessere fisico e mentale puramente personale, ora i benefici di questa ricerca, che di volta in volta ottengo da ciò che vedo e da come vedo, vorrei trasferirli attraverso le mie visioni a tutte quelle persone che, per le cause più disparate, sono impossibilitate a muoversi dal proprio io, dalla propria abitazione o dalla propria città.

Il filo conduttore di questo progetto è dunque offrire ciò che mi fa stare bene: la «Serena Felicità» che, a mia volta, ricevo dalla Natura e dal suo quotidiano.

Carissima, ti prometto che, finché avrò Gambe, Cuore e Mente per affrontare sentieri, sarò dispensatore di Sentimenti Sobri e Delicati.

Con questo mi congedo.

Che tu possa comprendermi e perdonarmi se talvolta, per la mia condizione umana, uscirò da questo percorso.

Un saluto, a presto!

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