Nella cornice di una location meravigliosa come il complesso monumentale Pio Sodalizio dei Piceni, ho presentato in mostra «Fiamme» e altri due scatti: «Seduzione» e «Fermaglio tra capelli punk». A condurmi in una colloquiale e divertente intervista, c’era il critico d’arte Plinio Perilli.



Cosa mi affascina d’istinto leggendo questa biografia di Roberto Quintiliani: sei ingegnere meccanico, e mi affascina il fatto che a modo tuo… e lo provereste anche voi di fronte a questi incanti di natura: ecco Fiamme, la Seduzione del ruscello, questo poi è un capolavoro: il Fermaglio è proprio simpatico… Quindi Roberto è un ingegnere ed allora chissà, possiamo pensare che possa essere attratto in un certo qual modo dalle architetture più moderne, non dico dalle archeologie industriali, ma quasi… E invece no! Sente il bisogno di porsi di fronte a scene di imago di natura e dirci qualcosa di più…
Per esempio, questa si intitola «Fiamme»: ma dove sono le fiamme? la luce di dietro intendi?
* No, in realtà questo è uno scatto fatto qui vicino nel Parco dei Castelli Romani
Questa è una quercia?
* Sì è una quercia, e lo scatto è stato fatto nell’anno in cui (il parco) è stato praticamente devastato da un incendio.
Ah! ecco…
* Ho voluto dare un riscatto a questo albero dando una speranza con questa luce dietro: di un’alba.
E’ un’alba! Quanto successo è stato molto rischioso, anche perché le fiamme, sebbene già spente, avevano lambito una quercia secolare… e forse a questo punto la luce… appare un nuovo giorno… e può darsi che ci sia: una luce di speranza di un nuovo giorno!?
* Sì, esatto! Una luce di speranza positiva per questa natura che ormai, purtroppo, era stata devastata…
[…]
Bello questo tuo discorso che fai nella biografia sull’esperienza intima – in modo che da ogni scatto lui possa andare e riemergere dal questo profondo sè di un viaggio introspettivo – perché la fotografia non è soltanto fotografare la bellezza di una bimbetta con la tutina rosa o molte signore e signorine… Qui, noi, stiamo parlando di viaggi introspettivi, che costruiscono un percorso…
* La mia fotografia da questo punto di vista è Allegorica, fotografo la natura per poi raccontare una storia che va oltre…
«Seduzione», qui la seduzione cos’è?! Questo rio? questo torrente, molto bello e rapido?
* Sì, anche, e poi con queste forme sinuose…
Incredibile! anche questo è stato scattato nel Lazio?
* No! Questo è il Parco Nazionale d’Abruzzo, che quest’anno compie 100 anni.
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Bellissima questa foto, e poi chiudi:
Guardate che bello questo «Fermaglio tra capelli punk» – guardate che spettacolo – questo è un fermaglio, e stiamo parlando di piante con la coccinella portafortuna!
* E non tutti sanno che la coccinella è un predatore terribile, e quindi raffigurarla come un fermaglio è un po’…
eh! sì! è un po’ curioso! Ma la natura è strana. C’è una raccolta bellissima di Leopardi tra le sue cose sparse – lo Zibaldone – che convenzionalmente si intitola «il giardino che soffre» che parla proprio di questi aspetti.
[…]
Quindi questo discorso del carattere, e del ruolo della coccinellina con cui si fanno, e ci sono anche cari, tanti oggettini e portafortuna: “non sapete di cosa state parlando!!!!”
Senti, caro Roberto, sei molto simpatico, hai trovato una tua armonia tra le scienze e la natura, e questa è una cosa importante, secondo me, che sarebbe sufficiente, nei confronti del futuro, per rimettere un po’ le cose a posto… e metterle a posto anche dentro di noi!
E’ stata un’esperienza emozionante ed unica!